papaf

Papa Francesco ha detto

<<Ci sono ancora milioni di bambini e bambine che soffrono e vivono in condizioni molto simili alla schiavitù. Non sono numeri: sono esseri umani con un nome, con un volto proprio, con un’identità che Dio ha dato a loro.

Non possiamo essere indifferenti a tutto.

Troppo spesso dimentichiamo la nostra responsabilità e chiudiamo gli occhi di fronte allo sfruttamento di questi bambini, che non hanno il diritto di giocare, di studiare, di sognare. Non hanno neanche il calore di una famiglia.

Il grido di queste situazioni non può passare inosservato: ogni bambino emarginato, abbandonato dalla sua famiglia, senza istruzione, senza assistenza medica, è un grido!

Un grido che si eleva a Dio e denuncia il sistema che noi adulti abbiamo costruito. Un bambino abbandonato è colpa nostra. Non possiamo più continuare a viver e in questo modo: non possiamo più permettere che si sentano soli e abbandonati; devono ricevere un’educazione e sentire l’amore di una famiglia, per sapere che Dio non li dimentica. >> (5/11/2022)

Papa Francesco
Papa Francesco

Sul divano e la felicità

<<... Ma nella vita c’è un’altra paralisi ancora più pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la FELICITÀ con un DIVANO!

Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano.
Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri.
Un divano, come quelli che ci sono adesso, moderni, con massaggi per dormire inclusi, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e passare ore di fronte al computer.
Un divano contro ogni tipo di dolore e timore. Un divano che ci faccia stare chiusi in casa senza affaticarci né preoccuparci.

La “divano-felicità” è probabilmente la paralisi silenziosa che ci può rovinare di più, che può rovinare di più la gioventù.

“E perché succede questo, Padre?”.
Perché a poco a poco, senza rendercene conto, ci troviamo addormentati, ci troviamo imbambolati e intontiti. .........…
Sicuramente, per molti è più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati e intontiti che confondono la felicità con un divano... Ma la verità è un’altra: cari giovani, non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta.

E’ molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta.
Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta. Perdiamo la libertà... Proprio qui c’è una grande paralisi, quando cominciamo a pensare che felicità è sinonimo di comodità, che essere felice è camminare nella vita addormentato o narcotizzato, che l’unico modo di essere felice è stare come intontito.

E’ certo che la droga fa male, ma ci sono molte altre droghe socialmente accettate che finiscono per renderci molto o comunque più schiavi.
Le une e le altre ci spogliano del nostro bene più grande: la libertà. Ci spogliano della libertà.>>
(G.M.G. a Cracovia il 30/7/2016)