
Dicono di noi
Testimonianze di chi ci ha conosciuto
ANNARITA B.
Da qualche anno sono volontaria di Asociatia Il Giocattolo e se per un po’ capita di non andarci ne sento la mancanza. Ogni volta per me è come prendere una boccata d’aria buona; è diventata una seconda casa.
Vedere i bambini felici, presi dalle attività proposte, conoscere le situazioni personali che si portano dietro, e quindi capire quanto siano importanti quei semplici momenti, è davvero magico. È come se si stia impiantando un seme in loro, quello della speranza. E in me innesca, ogni volta, un mix di emozioni e sensazioni difficili da esprimere a parole, che però lasciano un segno nel cuore.
Questo “virus” benefico, da cui sono stata colta da subito, ogni volta tiene sveglia la mia parte più umana, e non ne posso fare più a meno.


ELISABETTA C.
Dire grazie è troppo riduttivo per tutto quello che ci avete dato in questi giorni, momenti indimenticabili, …ho imparato cosa vuol dire aiuto e donazione (non semplice carità); perché ogni persona ci ha dato in cambio qualcosa: anche il solo sentirsi dire "buona e lunga vita" ti fa stare bene; ho imparato cos'è l’umiltà e lo spreco, oggi sono andata a fare la spesa e ho comperato il necessario. Ma la cosa più importante è l’essere stata in compagnia di belle persone che mi hanno arricchito l’anima e riempito di gioia ogni giorno. Grande stupore è trovare a Bradet un angolo di paradiso, una scuola bellissima e pulita, collocata in mezzo al verde con grandi aule colorate che mettono allegria: gente del posto che ti accoglie in un modo strepitoso. E' quello che avete saputo trasformare voi.
FEDERICO
Un'esperienza che difficilmente potrò dimenticare. Mi ha insegnato che per trovare amore e accoglienza, bisogna solamente osservare con più attenzione. Nonostante le condizioni in cui alcuni vivono, è incredibile l'energia e la gioia che trasmettono gli abitanti e i bambini di Bradet. Sono proprio loro ad insegnarci cosa è veramente importante, e l'associazione il Giocattolo fa di tutto per permettere agli abitanti della zona un miglioramento delle condizioni e della dignità di vita. La nuova scuola è solamente un esempio dell'impegno investito in questa missione.


ALBERTO C.
Un’esperienza, un’emozione, una speranza.
I bambini di Bradet che corrono addosso a Gianluca quando arriva e che corrono con lui sul campo dopo la prima vittoria della loro squadra di calcio in una competizione, così come la vittoria ai campionati nazionali scolastici di karate di una bambina della scuola, valgono più di ogni altro possibile commento sul perché ne sia valsa la pena andare là.
L’ammirazione negli occhi della ex segretaria Lucia, l’attivismo di Florentina e l’entusiasmo di Michele testimoniano il passato, il presente e il futuro di una sfida che a volte sembra impossibile ma che può già contare molti successi e che si sta preparando ad un ulteriore salto di qualità.
Infine la spiritualità che aleggia sul contesto è un’ulteriore dono a disposizione dei fortunati visitatori e/o supporter.
LAVINIA DE A.
Il Giocattolo è un’associazione piccola, che abbiamo incontrato un po' per caso e che non sapevamo quale immensa sorpresa ci avrebbe fatto.
Il Giocattolo è quell'associazione che in una sera, in un bar meraviglioso di Timisoara ti mostra come, anche in Romania, si può costruire un'economia sostenibile.
Incontrare voi, cari amici del Giocattolo, mi ha mostrato la parte più dura di questa Romania che tanto amo e che ha un posto d'onore nel mio cuore, mi ha mostrato la parte peggiore della mente umana: "la capacità di dimenticarsene". Mi avete fatto vedere come un paese dell'Unione Europea, un nostro cugino, abbia ancora pezzi di sè abbandonati. Grazie, però, perché mi avete fatto conoscere la capacità di ricordarsene e di farne ricordare anche a chi aveva perso il ricordo.
Grazie, perché i sorrisi di quei bambini, il cerchio in quella scuola costruita da una ex caserma militare, le parole di stima della maestra di Bradet (Florentina), hanno contribuito a portare avanti il mio stupore e il mio innamoramento.
Quando si incontrano persone speciali rimane sempre qualcosa nel cuore.


DAVIDE L.
... non si può fare a meno di immergersi in una umanità calda che fa capolino dietro a ogni muro: appena si gratta un poco la superficie, si possono incontrare persone straordinarie e memorabili.
Fra queste, un posto speciale (se non altro nel mio cuore) lo occupano tutti quelli che lavorano per l'Associazione Il Giocattolo, il cui lavoro qui è titanico, difficile e incommensurabilmente umano.
CLAUDIA P.
... ma ciò che maggiormente rimane è il viaggio fatto dentro ognuna delle persone incontrate.
Vidi negli occhi delle persone il buio accecante di chi non sa pensare a nient’altro che non sia mangiare e riscaldarsi nel freddo della sera; quella umiltà che solo chi vive in povertà può avere. Il loro sorriso, la loro amorevole accoglienza e l’infinita riconoscenza non possono che scaldare il cuore.
E i bambini gioiosi che incontrammo alla scuola ancora di più!
Quest’ultima, così colorata, immersa in un oceano di verde, appare come in un libro di favole in cui tutti i sogni possono avverarsi. Proprio i bambini, assieme all’Asociatia IL Giocattolo, sono il simbolo di una speranza che non muore.


PIETRO F.
Grazie per averci fatto passare un’ esperienza indimenticabile. Per averci fatto capire che c’è gente molto meno fortunata di noi che riesce a non lamentarsi nonostante le sue condizioni.
Passare il tempo con ragazzi che, pur non avendo la nostra fortuna, riescono a vivere la vita felici e contenti, ci ha fatto capire che la vita non è condizionata da qualcun altro, ma sei tu che puoi cambiarla quando vuoi e che puoi viverla al meglio come vuoi tu.
MARCO C.
Che dire, la prima volta che abbiamo visto i bambini è stato travolgente. Arrivati al pomeriggio siamo saliti alla città nuova dove un'orda di bimbi assetati di divertimento e attenzioni ci aspettava. Con il passare dei giorni il nostro rapporto con i bimbi si stringeva; li abbiamo conosciuti sempre meglio, amati sempre di più. Ed è così che in un batter d'occhio siamo arrivati alla fine di quelle due settimane. Dover salutare quei bimbi è stata una delle esperienze più dure della mia vita ma un pensiero mi consolava: tornerò, faccio giuramento!


LAVINIA
Questa esperienza è stata rigenerante, venivo da un periodo della mia vita abbastanza pieno e stressante, trascorrere pochi giorni nella scuola di Bradet mi ha rasserenato e mi ha permesso di conoscere una realtà e delle persone meravigliose.
Per me è stata davvero una grande sorpresa che prima della partenza non mi sarei mai aspettata, per questo conto di tornarci presto.
È proprio vero che quando ti rendi utile per gli altri fai del bene a te stesso.
CARLOTTA D.
È stata un’esperienza toccante e profonda. Ho avuto la possibilità di riflettere tanto, vedere una realtà completamente diversa dalla mia e capire quanto siano importanti le piccole cose e, quanto piccoli (grandi) gesti possano aiutare qualcun altro a stare meglio. Porterò nel cuore le sensazioni, le immagini e le emozioni che ho vissuto e spero che altri possano viverle come le ho vissute io.


ENEA B.
L’associazione il Giocattolo è meravigliosamente, da quest’anno, partner di BIR ONLUS, associazione di cui faccio parte da 5 anni.
Trascorrere qualche giorno in Romania “a casa” dei nostri nuovi amici del Giocattolo è stato un vero piacere ed occasione di crescita personale, oltre che di condivisione di esperienze tra associazioni.
Poter incontrare i bambini con cui fanno attività, camminare per le strade dei loro luoghi, scambiare pensieri e sguardi, è stato come riconoscere una sorta di “amici di sempre”.
Scoprire che esistono nel mondo e soprattutto in Romania altre persone, ora amici, che credono e concretizzano gli stessi ideali, è una consapevolezza che non ci abbandonerà mai; ci darà sostegno e forza reciproca.
Per crescere. Per non fermarci. Per cambiare le cose.
EMILIO B.
Bradet è un sogno! Una fiaba! Forse diventerà una leggenda! Con un piede nella realtà.
Nato dalla passione contagiosa (per grazia di Dio) di un gruppo di amici (“pazzi” e meravigliosi, come i cavalli che corrono liberi su quei prati) e che hanno fatto una scelta precisa: “uscire dalla “follia generale” e riprendere a VIVERE nel posto più dimenticato.
Andando là, si rischia di aprire gli occhi sulla realtà.


SIMONA M.
Ho 22 anni, sono nata in Italia, sono in ottima salute ed ho una famiglia che mi adora e mi appoggia in tutto quello che faccio. Vivere una realtà come quella di Bràdet mi è stato senza dubbio d’aiuto, sono tornata con tutto più chiaro. Ho capito che sono fortunata. Ogni viaggio fatto lascia un segno, ci rimane impressa una frase, un’immagine, una sensazione. Credo che questo segno rappresenti il significato della nostra esperienza, è come se ne rappresentasse il minimo comune denominatore… ecco, della Romania porterò con me il segno di un concetto, un’idea che dovrebbe guidarci in ogni cosa che facciamo, la stessa idea che sta guidando i membri dell’associatia Il Giocattolo e chi insieme a loro si sta impegnando per cambiare le cose. Parlo dell’ingrediente che mai deve mancare, l’umanità, la collaborazione, aiutare chi non ha ciò che a noi non manca: come dice Gianluca, si sta bene solo se tutti stanno bene! Se ci pensate non c’è niente di più vero e mi sono ripromessa di tenerlo sempre presente.